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Channel: Commenti a: Dottorato di ricerca: accreditamento e “autovalutazione”
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Di: anto

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@fausto_proietti:

siamo d’accordo che la confusione è totale.

La Sua riflessione è sensata e preziosa, ma credo sia necessario riflettere sul “dottorato” prima di accreditarlo.

Il punto è un altro: vogliamo, per favore, iniziare dall’inizio?
Che cosa è un dottorato?
A che cosa serve?
Perché non conta nulla?

Ripropongo quanto ho già scritto:

“Rimane il fatto che il dottorato nacque nei primi anni 80, tra un po’ compirà 40 anni:
In questi 40 anni, nessuno che si sia degnato di attribuirgli un valore:

1)non è requisito minimo per RTD
2)non è requisito minimo per ASN

3)e soprattutto non attribuisce un punteggio adeguato nei concorsi della PA, neppure in quelli della Scuola

Con riguardo al punto 3, occorrerebbe considerare anche il concetto di “dottorato” e “postdoc”, l’insieme di attività di pubblicazioni, di articoli, libri, monografie. Sto parlando dei concorsi della PA, dove tutto questo dovrebbe essere valorizzato, in quanto dovrebbe dare segno di affidabilità alla Pubblica Amministrazione. E invece, no!
Prenda un bando per i concorsi, es. agenzia delle entrate: tante prove scritte, tante orali e nessun bando che chieda la formazione post. universitaria (dottorato e postdoc), perché?”

Condivide queste mie perplessità?

Condivide l’esigenza, da me sopra esposta di “iniziare dall’inizio”, ponendosi quelle domande basilari per ogni cosa in questo mondo (Che cosa è? A cosa serve?)?

Grazie


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